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MAGIA OLTRE UN MANTELLO DI NEBBIA

C'era una volta una città , circondata dal mare e dalla magia. Cari amici, oggi vi racconterò di un posto e delle sue peculiarità non trovate in rete ma vissute sulla propria pelle: Venezia,un posto, una garanzia ma non è l'unica perla della laguna veneta. Infatti vi racconterò di Chioggia, Burano, Murano e infine Torcello. L'ordine non è casuale , infatti una delle vie per raggiungere queste isole (e la stessa Venezia) prevede la partenza da Chioggia : essa viene chiamata la "piccola Venezia" ed ha per certi versi pregi maggiori della grande Venezia . Contrariamente a quest'ultima , Chioggia non può essere definita una vera e propria meta turistica anzi, è più una zona di passaggio. Qual è il pregio? Non bisogna far file per camminare o fotografare i ponticcioli che collegano le due rive , in quanto i turisti si riversano sopratutto sulle altre sponde . "Chioggia è una bella e ricca città venticinque miglia distante da Venezia, piantata anch'essa nelle Lagune, isolata ma resa Penisola per via di un lunghissimo ponte di legno, che comunica con la Terraferma" così Goldoni la definisce nella prefazione della sua commedia "Le baruffe chiozzotte". Un'altra curiosità è che se osservata dall'alto Chioggia appare a forma di lisca di pesce e nel suo centro storico si può ammirare la torre dell'orologio, ex faro e torre di avvistamento, ora museo che racconta la storia di questa città. Nel porto si possono ammirare i "bragozzi", le tipiche imbarcazioni colorate e ovviamente i ponti che sono un soggetto molto amato dagli appassionati di foto (come noi !). Ovviamente ci troviamo in un posto di mare e quindi la specialità sarà il pesce: noi abbiamo avuto modo di assaggiare, durante uno dei tanti aperitivi, le "Sarde in Saor", un antipasto a base di sarde e cipolle in agrodolce: una delizia per il palato. Da Chioggia, come vi abbiamo accennato, tramite un battello e un bus che portano ad un'altra zona della laguna , il lido di Venezia . Da qui sono disponili diversi battelli i quali raggiungono le varie isole. Noi siamo andati alla volta di Burano, forse una delle più caratteristiche. Oltre che per i merletti, finemente lavorati da mani creative , è famosa per i colori vivaci delle case, dal rosso al lilla, che vanno ad affacciarsi sui canali che comunicano tra di loro. Piatto caratteristico è il fritto di pesce, che purtroppo, per questioni di tempistica, non abbiamo avuto il piacere di assaggiare. Da qui ci spostiamo in un altro posto , Murano che forse è la più famosa fra le isole dopo Venezia , in quanto qui viene lavorato il "vetro di Murano" invidiato ed acquistato in tutto il modo. Già dai battelli si possono vedere le numerose fabbriche produttrici di oggetti tra i più disparati, gioielli, lampadari e semplici articoli di arredamento. Doverosa è la visita al "Museo del vetro" con sede nel Palazzo dei Vescovi del Torcello, fondato nel 1861 da Vincenzo Zanetti. Oggi le collezioni del museo vengono arricchite anche da donazioni da parte delle fornaci dell'isola. Il museo comprende prodotti che vanno dal 400' al 900' ma possiede anche una sezione archeologica; ha prezzi accessibili e con un orario di visita che va dalle 10.00 alle 17.00. Nelle sale del museo è possibile osservare l'evoluzione dei vetri "cristallini" fino a giungere al vetro puro. Ovviamente sono tanti i negozi che permettono di acquistare sia semplici gadget in vetro soffiato sia articoli di valore più elevato che verranno usati come oggetti di arredamento. Ci trasferiamo poi a Torcello , che tra quelle nominate è la più diversa perché molto più segnata dal tempo e anche poco abitata :solo 17 abitanti. Appena sbarcati si imbocca una strada la quale affaccia su un canale abbastanza ampio attraversato da taxi-boat. La strada porta ad una piccolo centro in cui trova sede la basilica di Santa Maria Assunta. Fonti storiche accertano che Torcello fu prima colonia, antecedente anche a Venezia. Eccoci finalmente arrivati , suggestione e stupore già all'arrivo. Innanzitutto a Venezia non esistono automobili ,l'unico mezzo di trasporto sono busboat, semplici barchette a motore o le famosissime Gondole, perfettamente decorate a mano. Nell'irrefrenabile giornata veneziana passata tra mercatini e continui cambi di sponde eccoci arrivati finalmente lì. Dove? Ma a Piazza San Marco ovviamente. Da un piccolo vicolo si entra in uno spazio immenso, le parole per descrivere questa maestosità non esistono ,ergo l'unico modo di compredere è visitarla. Pochi passi dopo eccoci al Ponte dei Sospiri, chiamato cosi perchè i detenuti esalavano un ultimo respiro prima di essere giuicati come Inquisitori di Stato. Ci sarebbe ancora molto da raccontare ma per nostra sfortuna il viaggio è stato breve. La promessa è quella di tornarci per scrivere magari un secondo episodio.


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