Ieri sera a San Siro è andato di scena il tanto atteso derby di Milano, match di cartello di questa ottava giornata di Serie A, nonostante i diversi scontri diretti che hanno visto affrontarsi le prime della classe. Una gara che ha lasciato i tifosi tutti col fiato sospeso fino alla fine, grazie al roboante 3-2 a favore dell'Inter: mattatore di serata, Mauro Icardi.
Dunque cosa ci ha lasciato questo derby? Possiamo fare alcune considerazioni.
1. L'Inter c'è ed è assolutamente da temere, anche in chiave scudetto. Il suo organico è sicuramente inferiore a quello di Napoli e Juventus, ma l'assenza degli impegni europei aiuta moltissimo gli uomini di Spalletti: oltre ad avere una rosa più fresca e riposata (con conseguente limitazione del turn over), la squadra può lavorare con più attenzione in vista degli scontri importanti. Ed il prossimo potrebbe addirittura valere la testa della classifica. In ogni caso, l'obiettivo resta la qualificazione alla Champions League ed il tecnico toscano indirizzerà i suoi in questa direzione.
2. Per chi non lo avesse ancora capito, Icardi è un fenomeno. Gli è bastato un solo pallone prima di aprire le marcature al 28' alla prima palla giocabile. La seconda rete, invece, è un capolavoro: prima si alza in pressing su Biglia recuperando la sfera a centrocampo, poi la porta al limite dell'area di rigore dove, dopo averla scaricata, trova lo spazio per piazzare con una zampata il delizioso assist di Perisic alle spalle di Donnarumma. Infine si assume la responsabilità di battere il rigore decisivo, al 90'. Diciamo che ha fatto la differenza.
3. Il Milan ha ancora tanta strada da fare. Il rischio di rivoluzionare totalmente la rosa ha prodotto un effetto finora controproducente, poiché Montella, ad oggi, non ha ancora trovato quale modulo utilizzare. La difesa a 3 sta facendo acqua da tutte le parti e sono già 13 i gol subiti dopo appena 8 partite. Allo stesso modo, anche l'attacco fatica a trovare la giusta quadratura. Tra le big, il Milan è la squadra con meno gol segnati nonostante l'alto potenziale offensivo. Se si guarda la classifica, invece, i rossoneri sembrano già fuori da qualsiasi discorso: 7 punti di distanza dalla zona Champions League, mentre è di addirittura 12 lunghezze il distacco dal primo posto. Bisogna assolutamente invertire la rotta.
Certo, le cose possono cambiare molto presto, ma al momento attuale la situazione sembra più chiara che mai. Ma se c'è un aspetto su cui siamo tutti d'accordo è lo spettacolo offerto dagli oltre 80 mila tifosi che hanno riempito gli spalti di San Siro. Con l'augurio di vedere ancora più spesso tali manifestazioni di tifo e passione nei confronti della propria squadra.