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Le curve più calde d'Europa - Wisła Krakow

Il campionato polacco sicuramente non è tra i più spettacolari per quanto concerne l'aspetto tecnico del gioco. Se però il campo non regala un livello mostruoso, lo spettacolo è tutto sugli spalti. Lo testimonia la tifoseria del Wisła (si legge "visua") Cracovia, che assieme al KS si contende gli appassionati di calcio dell'antica capitale polacca. La prima cosa curiosa che possiamo notare è l'ubicazione degli stadi: gli impianti di wisła e Ks distano infatti tra loro non più di 1 km e probabilmente durante i derby ciò non aiuta la pacifica convivenza delle tifoserie. Il match alla quale ho assistito era quello contro il Jagellonia, una compagine più o meno di pari livello rispetto al wisła. L'atmosfera mentre ti avvicini allo stadio è surreale, un silenzio alla quale noi tifosi italiani non siamo abituati. Sembra quasi che ci sia disinteresse per la partita. Sembra, appunto. Col mio biglietto mi avvicino ai tornelli del settore C, quello più caldo, la curva degli ultras del wisła insomma. Nota speciale, semmai vi recaste in Polonia fate molta attenzione a usare la parola curva, rispetto all'italiano il significato cambia radicalmente. Supero i tornelli ed un blando controllo di sicurezza e mi avvicino alla porta che da agli spalti. Ed ecco la prima particolarità: a sbarrare l'accesso alle tribune c'è un ragazzo, non più vecchio di 22 anni, appartenente al gruppo di tifoseria organizzata del club di Cracovia, i Wisła Sharks. Brandisce in mano il salvadanaio, ed il messaggio è chiaro, per passare sono 5 złoty, per sostenere le attività del gruppo. Pago l'obolo (meno di 1,5€) e mi dirigo alla gradinata. L'atmosfera è meravigliosa, nulla da dire. La mia attenzione è immediatamente catturata da una pedana vuota, posizionata tra campo e gradinate. Mi chiedo con curiosità cosa sia, ma per un attimo accantono la cosa e mi concentro a vivere in pieno quell'atmosfera incredibile.

A circa 10 minuti dall'inizio della partita, capisco finalmente l'utilità della pedana. Salgono sull'asse metallica tre ragazzi, due dei quali montano degli enormi tamburi. Il terzo ha un ruolo fondamentale nella tifoseria; infatti, per tutto il tempo della partita, da le spalle al campo e chiama i cori per tutta la gradinata, mentre gli altri due scandiscono i tempi a ritmo dei tamburi. A sinistra della gradinata c'è il settore dei giovani tifosi del wisła, e alcuni cori sono alternati tra di loro e la gradinata. Ho chiesto al mio amico Marcin, appartenente agli sharks, come mai e la sua risposta è stata lapidaria.

«I ragazzi fin da piccoli devono crescere con il culto della propria squadra; la partita si guarda all'impiedi, si canta anche dopo che la squadra è tornata nello spogliatoio, i ragazzi non devono mai sentirsi soli. E se alla fine la squadra perde, è anche un po' colpa nostra, perché noi siamo il dodicesimo e anche il tredicesimo uomo in campo».

In sintesi, la tifoseria è tra le più chiassose d'Europa, al punto che quando gli avversari battono un calcio d'angolo sotto la curva, è abitudine dei tifosi tirare calci al sediolino davanti per distrarli. Vi garantisco, si crea l'inferno in pochi secondi.

Per me resta una follia che un tifoso riesca a stare quasi per tutta alla partita spalle al campo, ma Marcin prova a farmi cambiare idea:

«È un onore incredibile chiamare i cori, rappresentare tutta la gradinata. Diventi l'anello di congiunzione tra il Wisła e i suoi tifosi, è una sensazione indescrivibile».

Alla fine la partita è finita 0-0, ma i tifosi del wisła sono rimasti fedeli ai propri ideali, cantando 15 minuti dopo la fine del match..

La mentalità del Wisła la rende sicuramente la squadra più calda di Polonia, e non vedo l'ora di vedere la partita contro il Legia.

Questi ragazzi hanno una filosofia molto particolare riguardo al calcio, e non possono che avete tutto il mio rispetto.


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