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Alimentazione e sport, cucina piegata all'esigenze di un calciatore


Il piacere dello stare a tavola per alcuni atleti, professionisti e non, è privato da impegni che ne pregiudicano il godimento di un pranzo/cena di ingenti proporzioni e dalla grossa varietà.

Per tutti i tipi di sforzo fisico prolungato infatti vi è un attento studio da parte dei preparatori, per quanto riguarda l'alimentazione che accompagna il soggetto durante la fase preparatoria, dunque gli allenamenti, e nelle ore immediatamente prima del match, gara o incontro che sia, e quelle immediatamente successive; lasciando spazio a una piccola attenzione all'ingerimento non tanto di cibi quanto di energizzanti nel corso dello sforzo stesso. Andando per gradi, la dieta di un calciatore, per esempio, è gestita di solito dal dietologo della squadra che a seconda di caratteristiche fisiche, gusti e esigenze di qualsivoglia entità elabora un piano accurato dell'alimentazione che l'atleta deve rispettare; la dieta non è prppriamente ferrea come si potrebbe pensare ma comunque limita gli eccessi che possono compromettere a lungo termine le prestazioni del calciatore in questione. Gli eccessi di grassi, alcool e alimenti che contengono grosse quantità dei suddetti o che non ne consentono il rapido smaltimento sono da evitare o limitare ai minimi possibili. A tanti sarà sorto il dubbio quando nel campionato di Serie A è stato introdotto il match delle 12:30 che ha fatto storcere il naso a tanti addetti ai lavori, l'orario particolare infatti costringe i calciatori impegnati nella partita a effettuare un pranzo/colazione che si svolge intorno alle 9 del mattino o comunque fino a 3, o meglio 3 ore e mezza prima del match, questo per dare tempo all'organismo di ultimare i processi digestivi evitando così di compromettere le prestazioni per via di un possibile disagio causato dal movimento e dallo sforzo prolungato durante l'atto digestivo. Questo vero e proprio pranzo consumato a mò di colazione è costituito da pasta, quindi amido, zuccheri a basso indice glicemico, frutta e verdura preferibilmente crude, 0 grassi e una quantità abbastanza ridotta di proteine. In generale il pasto prepartita deve avere le suddette caratteristiche e può adattarsi talvolta, quando gli orari passano dalle 12:30 alle 15:00, anche alla colazione avvenuta in prima mattinata, la quale potrebbe aver lasciato residui digestivi che possono compromettere il corretto assorbimento dei macronutrienti assimilati nel successivo pranzo. Nei 10/15 minuti appena precedenti al fischio di inizio è possibile ingerire una quantità di zuccheri semplici, da evitare però il saccarosio, consigliabile il fruttosio per il suo basso indice glicemico e il suo rapido assorbimento che concerne una quantità di energia per affrontare lo sforzo fisico, prima durante e dopo il match è fondamentale l'idratazione in quando il prodursi di una ingente quantità di sudore può causare una perdita di liquidi che se non viene sopperita può influire negativamente sulla prestazione del soggetto; l' acqua pure però non basta, l'addizione di sali minerali e zuccheri è utilissima al corretto sostentamento del fisico durante lo sforzo fisico. Chiunque abbia giocato a calcio, si a livello agonistico che no si sarà reso conto che al termine dello sforzo il senso di fame scompare mentre persiste quello di sete, spesso incontrollato. Ciò accade a causa degli ormoni che si riversano nel sangue che inibiscono il senso di fame, la sete è un bisogno fisico che resta e deve assere soddisfatto come nel mentre della partita, poi perverrà il senso di fame ed è consigliabile un'assunzione di zuccheri semplici e facilmente digeribili per poi arrivare a una cena ricca di più portate tenendo sempre entro un certo range grassi cotti e ingenti quantità di proteine. A TUTTI GLI SPORTIVI, non ci sono alimenti che possono farvi vincere una partita, ci sono tantissimi che possono farvela perdere.


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