Il muro del Canto è un gruppo musicale romano che ha unito la tradizione della canzone romana appunto, a contaminazioni rock e dark, che nonostante il non totale successo a livello nazionale da il titolo a quel che si può definire un articolo atipico, quasi un canto a quel rito che chiunque ha provato almeno una volta nella vita il giorno in cui anche l'onnipotente ha riposato. A partire dal titolo sembra già assaporare gli odori che sono in giro fin dal sabato sera in alcuni casi, o comunque dalla mattina presto perché la domenica è sacra e va onorata secondo crismi e tradizioni che variano di casa in casa ma che hanno di comune obiettivo quello di trovare un'armonia che è possibile solo nell'arco di tempo che va dalle 12 alle 17,nel peggiore dei casi, della domenica pomeriggio. Un tempo dilatato e frenetico al tempo stesso che fa delle portate e dei commensali esseri al di fuori della concezione di spazio-tempo. La sacralità tanto decantata al rito del pranzo domenicale è legata inevitabilmente a doppio filo con i veri protagonisti dello stesso, i piatti che vengono serviti l'uno dopo l'altro e che soddisfano tutti i palati, perché, da che mondo è mondo, il piatto della domenica è quello che piace a tutti e che difficilmente viene rifiutato e bistrattato dai componenti delle famiglie. La famiglia è un altro punto nevralgico, l'ingrediente chiave che lega tutto il resto e che fa si il rito si concluda, l'unione di un nucleo familiare, la cementazione dei rapporti che durante la settimana lasciano il tempo che trovano, sfuggono, la domenica riaffiorano e diventano quasi poetici nella loro semplicità: la domanda del figliolo, studente fuori sede, che nonostante il palese odore di ragù di spuntature chiede con ingenuità quale sia la portata che sta per arrivare. Gli argomenti discussi a tavola, la banalità affascinante con la quale un giovane ragazzo prova a far valere le proprie ragioni sui più disparati argomenti e la stoicità di un padre di famiglia che ormai fermo nella sua disillusione si culla nel pensiero che alle 15:00 il campionato di Serie A gli regalerà qualche emozione per 2 ore mentre la tavola si svuota e migrano verso altri lidi i componenti della famiglia, restando sempre però in zona cucina, perchè il pranzo è sempre seguito da ciò che gli deve seguire: frutta, dolce e caffè. Sul caffè una digressione particolare, a seconda della mano ha un sapore diverso, ed è il punto esclamativo, mutevole che diventa facilmente in puntini sospensivi quando l'ospite non ospite chiede con dolcezza e malinconia la replica del pranzo per la cena rigorosamente di avanzi come vuole la tradizione della mano larga che prepara il pranzo della Domenica. Raccontata così la Domenica di chiunque può diventare una Domenica da godersi, per chi non la passa mai in famiglia, per chi le passa tutte così e oramai c'ha fatto il callo, per chi il problema non se l'è mai posto. Un valore, il pranzo domenicale, che va oltre tante fedi e dogmi che predicano tutto il contrario dell'amore espresso da un piatto di pasta la Domenica a Mezzogiorno, o giù di lì. Riff.