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LA PERLA BLU

Qual è il vostro colore preferito ? Sicuramente per gli abitanti di Chefchaouen è il blu.

Chefchaouen è una città del Marocco, capoluogo dell'omonima provincia, definita anche la "perla blu" per la colorazione delle sue case. Ebbene sì, porte, finestre, balconi, gli abiti delle donne sono tutti dipinti con varie sfumature di blu le quali contrastano con il verde brillante della vegetazione . Alcuni ritengono che il colore sia stato scelto non per particolari motivazioni estetiche ma semplicemente perché riesce a tenere lontani i fastidiosi insetti. Altri, più sentimentali, riferiscono che nella cultura ebraica il blu è considerato simbolo del cielo e quindi del paradiso, dimora di Dio. La genesi della città risale al 1471,quando questa fu popolata da esuli musulmani dell'Andalusia e da ebrei. Infatti, nell’architettura della parte più antica della città, è possibile osservare parecchie similitudini con le strutture dei paesi andalusi. Chefchaouen è diventata da relativamente poco tempo una meta turistica, in quanto essa era considerata una città santa e quindi chiusa agli stranieri. Tra i luoghi assolutamente da visitare vi sono: la Medina ,caratterizzata da intricate stradine bianche che accolgono i cosiddetti souks, piccoli mercatini con tipici prodotti andalusi e marocchini; Outa El Hammam, fulcro della città e luogo dedicato al benessere della persona che oltre ad avere funzione religiosa, è anche un luogo di incontro; la Kasbah, anticamente accampamento militare poi trasformato nella dimora di Rachid. È stata recintata da mura e oggi contiene al suo interno meravigliosi giardini ricchi di palme e fontane .

Insomma, questa città è ricca di meraviglie, ma nasconde qualche insidia : essa è considerata una delle capitali della produzione di Hashish. Basta poco tempo per trovare un venditore di tale derivato della cannabis, sebbene la vendita e la coltivazione siano illegali. Inoltre ,restando in questo ambito, tra le offerte turistiche vi è anche la visita alle piantagioni di marijuan : i turisti vengono scortati in auto fino a pochi chilometri dalla città. Dopo qualche foto , viene anche mostrata la lavorazione del prodotto finito. I movimenti per la legalizzazione della cannabis stanno cercando da tempo di inserire in un contesto di legalità questi professionisti "dello stordimento ". Insomma fate attenzione a chi incontrate se non volete passare un po' di tempo con la testa fra le nuvole.


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