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Neymar – PSG – Fair Play Finanziario, lo sport del Dio Denaro

Un vecchio detto popolare italiano recita “fatta la legge, trovato l’inganno”, oggi nel mondo calcistico si potrebbe riassumere il concetto in: “fatta la legge, trovato il modo di aggirarla”.

Chiaro il riferimento al Fair Play Finanziario ed alla vicenda Neymar - Paris Saint Germain, tutti conosciamo la storia di questa trattativa, ormai da giorni si parla di questi famosi 222 milioni che permetterebbero al giocatore brasiliano di lasciare Barcellona e di trasferirsi ai piedi della Tour Eiffel.

Ma cosa c’è di strano dietro questa trattativa che già di per sé presenta record su record, partendo dalla clausola sopra citata all’ offerta dei parigini di un contratto da sogno per il talento Blaugrana?

Rianalizziamo il tutto rapidamente; il PSG si interessa al giocatore brasiliano, si conosce la sua clausola firmata nel contratto con il Barça, 222 milioni da versare nelle tasche spagnole. Fino ad ora nessuno pensava di arrivare a tali cifre, tutti tranne Nasser Al-Khelaïfi (presidente del PSG), il quale dichiara di poter sborsare quella cifra in totale tranquillità. Già a questo punto per noi comuni mortali una strizzata agli occhi viene naturale, ma proseguiamo.

Il Barcellona 3 giorni fa tramite i giornali locali lascia trapelare la notizia di una quasi certa denuncia alla UEFA nell’ ipotesi che tale trasferimento vada in porto, tutti conosciamo l’ormai famoso e rinomato Fair Play Finanziario che tanto spaventa le società italiane, ma che indubbiamente ha iniziato (a mio modesto parere FINALMENTE) a scottare le grandi d’ Europa compresa la società di Nasser.

Ecco allora la notizia che spiazza tutti: Nasser e Neymar potrebbero accordarsi “sottobanco” e riuscire ad aggirare le leggi UEFA.

Come? Semplicissimo. La società Qatar Sports Investment fornirebbe a Neymar la bellezza di 300 milioni facendolo diventare lo sponsor ufficiale del Mondiale in Qatar del 2022, e permettendo così al giocatore stesso di svincolarsi dal contratto fornendo la cifra pattuita alla società spagnola e di conseguenza passare come un “parametro zero” ai parigini.

A questo punto la domanda sorge spontanea: perché questa società del Qatar dovrebbe aiutare i francesi, è una società benefica? NO, molto più semplice, la Qatar Sports Investment fa capo ad un uomo: Nasser Al-Khelaïfi, si proprio lui, il presidente del PSG.

Non so se ciò accadrà e non sono la persona giusta a giudicare tali mosse, ma a mio parere tutta l’ etica e la morale che lo sport porta da sempre legata stretta nelle proprie mani sta svanendo sotto i colpi di sceicchi, petrolieri, e Holding Company asiatiche, tutte comandate dal DIO DENARO.


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