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Budapest 2017, sedici medaglie azzurre:è record! Dressel re del mondiale, Sjöström la regina e Pelle

Mondiale più che positivo per gli azzurri! L’Italia chiude al sesto posto nel medagliere, dietro a 5 grandi potenze (USA, Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna) e davanti all’Australia e all’Ungheria padrona di casa. Inoltre, la spedizione azzurra ha migliorato il record di medaglie complessive conquistate ad un mondiale: 4 ori, 3 argenti e 9 bronzi, per un totale di 16 medaglie.

Ori azzurri

Il primo oro italiano è stato conquistato nel nuoto sincronizzato dalla coppia Manila Flamini–Giorgio Minisini. Oltre ad essere il primo oro della rassegna di Budapest, è anche la prima medaglia d’oro italiana nel nuoto sincronizzato ad un mondiale. E a rendere tutto più bello, è stata la performance dei due campioni che hanno gareggiato con il brano “A scream of Lampedusa” scritto dal compositore Michele Braga. Flamini e Minisini hanno mostrato tramite il loro esercizio ciò che accade tutti i giorni nel Mar Mediterraneo, sotto i nostri occhi, ossia il dramma che i migranti vivono durante il viaggio infernale sui barconi. Esercizio anticipato da un urlo struggente di Giorgio che mantiene Manila tra le sue braccia. La coppia è riuscita ad ottenere 90,2979 punti, tre centesimi in più rispetto ai russi piazzati al secondo posto.

Poi in una stessa giornata sono arrivati due ori pesantissimi. Il primo, il più inaspettato: Federica Pellegrini. Per lei settimo podio mondiale consecutivo nei 200 stile libero, quindi è diventata l’atleta più vincente in una stessa gara. Nella finale gareggiavano Ledecky, Hozzsu e McKeon che erano le super favorite. La gara di Federica è stata al cardiopalma. Negli ultimi 25m era 3ª dietro alla statunitense e all’australiana. Ma grazie alle sue bracciate impetuose e alla grande velocità con cui stava nuotando, ha superato entrambe in pochissimi secondi. E poi c’è la ciliegina sulla torta: la Divina è l’unica atleta ad aver battuto Ledecky. Podio che poi si è concluso con due argenti ex-equo della stessa Ledecky e di McKeon. Poco dopo, l’inno italiano ha continuato a risuonare nella Duna Aréna di Budapest grazie alla vittoria di Detti negli 800 stile libero. Dopo l’improvviso calo fisico di Sun Yang, favorito in questa gara, Gabriele Detti è riuscito a sorpassare nell’ultima vasca sia Wojdak che Paltrinieri. La progressione spaventosa dell’azzurro ha sorpreso entrambi gli atleti. C’era un fulmine nella corsia 7 e nessuno avrebbe potuto fermarlo. Per Detti record europeo e prima medaglia d’oro ad un mondiale. Sul terzo gradino del podio anche Paltrinieri, un po’ deluso per la prestazione individuale. Ma proprio la delusione degli 800m, ha caricato SuperGreg nella preparazione alla sua gara: i 1500m. Durante l’ultimo giorno del Campionato mondiale di nuoto, Paltrinieri ha lottato con le unghie e con i denti per lasciarsi alle spalle un sorprendente Romanchuk, il quale ha tenuto testa fino ai 1300m. Una gara molto tattica ma che alla fine ha visto prevalere l’azzurro che ha terminato la rassegna con due medglie: un oro sudatissimo e meritatissimo ed un bronzo. Assente già dalle batterie il primatista del mondo Sun Yang, l’unico vero avversario di Paltrinieri.

Eroi mondiali

Il livello del mondiale è stato elevato grazie alla presenza di tantissimi campioni e di tante giovani sorprese. Come Caeleb Dressel. Il 21enne statunitense ha vinto 7 medaglie d’oro in 8 giorni. È riuscito a fare la doppietta 50-100 stile libero battendo i primati nazionali ed è il secondo a riuscire a vincere i 100 stile libero e 100 farfalla nella stessa competizione (Mark Spitz all’Olimpiade del 1972 fu il primo). Ha vinto 3 ori in un solo giorno, nessuno come lui: 50 stile libero, 100 farfalla e la staffetta 4x100 partendo per primo. Il suo marchio di fabbrica è l’ entrata esplosiva in acqua, grazie alla quale riesce già ad ottenere un ampio vantaggio rispetto ai suoi avversari. Dressel è già stato accostato al super campione Micheal Phelps e ha ancora tanta strada da fare e tanti record da far tremare.

Una grande protagonista è stata Sarah Sjöström. Praticamente si è vista in piscina quasi ogni giorno. Ha abbattuto 2 record del mondo e due record dei campionati, questi ultimi erano i suoi e risalivano ad appena due anni fa. Per lei 3 ori, due nella doppietta 50-100 farfalla e l’altro nella gara super veloce dei 50 stile libero. Un rammarico: i 100 stile libero. Il secondo posto che sa di beffa per solo 4 centesimi a favore della statunitense Manuel. Resta però un mondiale speciale per la svedese che la incorona reginetta della competizione. E poi non possiamo non citare Lilly King, doppietta d’oro nei 50 e 100 rana dove ha abbassato ulteriormente i record del mondo di Ruta Meilutytė, in questo campionato irriconoscibile. Da non dimenticare Ledecky, che nonostante abbia perso i 200 stile libero, si è rifatta con i 400, gli 800 e i 1500 e nelle staffette 4x100 e 4x200. Quindi per lei ben 5 ori e un argento, dietro alla nostra Pellegrini. E non possiamo tralasciare ciò che ha fatto Adam Peaty. Il britannico è riuscito nell’impresa di abbassare il record mondiale dei 50 rana per due volte nello stesso giorno. Prima in batteria nella mattinata abbassando il tempo a 26’’10. Poi il pomeriggio nella semifinale, arrivando addirittura a 25’’95. Nei 100 rana il britannico ha fatto cadere il record dei campionati, sempre suo, ancora per due volte. La sensazione è che Peaty non ha eguali e non avrà rivali per parecchio altro tempo. Gara sensazionale nella 4x100 mista uomini, dove Adam ha registrato una crono incredibile: 56’’91, rimettendo in gara la sua squadra che ha terminato poi al secondo posto. Infine Iron Lady, Katinka Hozzsu. Non ha stupito come ci ha abituato negli anni passati. Ma è riuscita a prendersi ciò che nessuno gli toglie da 3 mondiali a questa parte: la doppietta nei 100 e 200 misti. Ha chiuso il mondiale con la passerella nella Duna Aréna, la sua casa.

Ma di storie importanti in questo mondiale ce ne sono tante anche al di fuori del nuoto. Nel sincronizzato c’è stata una regina su tutte: Svetlana Kolesničenko. Per lei ben 4 ori ed è salita a quota 13 medaglie ai mondiali: solo oro. Poi c’è la storia di Thomas Daley, campione del mondo dalla piattaforma da 10m per la seconda volta. Ha solo 23 anni e la sua prima vittoria è stata a Roma nel 2009 a 15 anni. Gli avversari sono cambiati, ma sono sempre i cinesi a dargli filo da torcere. Dopo 8 anni, Daley è tornato ad essere il re della piattaforma. Lui e Chen Aisen, argento alla fine, hanno regalato spettacolo. I loro ultimi tuffi hanno superato i 100 punti. Nell’ultimo turno Chen ha registrato un tuffo da 106,20. E dopo di lui sarebbe toccato a Tom. Insomma, sembrava finita per il britannico. Ma il tuffo è stato spettacolare: triplo e mezzo indietro carpiato senza uno schizzo. Anche per lui 106,20 punti e gioia immensa per aver vinto all’ultimo tuffo. Il cinese sarà ancora sotto shock.

Nella pallanuoto maschile c’è stata una dominazione croata dall’inizio alla fine.La Croazia ha vinto tutte le partite, arrivando in finale contro la temibile Ungheria, non solo padrona di casa, ma anche la favorita dopo aver vinto con cuore e intelligenza la semifinale contro la Grecia. I croati sono 10 anni di mondiali che non mollano il podio e hanno dimostrato tutta la loro potenza nella finale contro gli ungheresi vinta 10-8. Percorso netto anche per gli USA nella pallanuoto femminile che in finale hanno annichilito la Spagna 13-6. E c’è stata molta delusione per le prestazioni non ottimali del setterosa e del settebello, soprattutto quest’ultimo che non è riuscito a posizionarsi tra le prime 4 posizioni. Infine una chicca. Farida Osman, vincitrice del bronzo nei 50 farfalla, dietro a Sjöström e Kromowidjojo, è la prima egiziana a vincere una medaglia mondiale per l’Egitto. Inoltre ora detiene il record africano nei 50 farfalla


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