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Guida Michelin: La Bibbia


C'è un punto nella vita di un cuoco, ristoratore, direttore di sala, un punto che divide la normalità dall'eccellenza, dopo il quale si ha un radicale cambiamento nell'approccio alla professione alberghiera; una volta arrivati a quel punto, difficilmente si vuol tornare indietro per blasone, gloria e denaro. Benvenuti nel mondo della Guida Michelin. Partendo dall'origine della "Bibbia" dei ristoratori, bisogna tornare agli albori del '900 quando da un'idea di Andrè Michelin (fratello di Edouard, e Co-fondatore assieme a lui dell'omonima azienda di pneumatici) venne pubblicata un'innovativa guida all'interno della quale vi erano itinerari enogastronomici ed elenchi dei migliori alberghi e ristoranti, all'epoca ristretta al solo territorio francese. Col passare degli anni, e con la relativa credibilità ottenuta da questa guida, la sua "giursdizione" a oggi conta 12 paesi Europei, in più vi sono pubblicazioni a sè stanti che riguardano le città di New York, San Francisco (dal 2005) e Tokyo (dal 2008). Le pubblicazioni inoltre sono scisse in 2 impostazioni differenti, "La guida rossa" e "La Verde", nella prima si raccolgono le valutazioni di ristoranti ed alberghi, nella seconda si ritrovano percorsi turistici itineranti.

La guida Michelin offre valutazioni, soprattutto di ristoranti, attraverso un metro che prevede l'assegnazione di 1, 2 o 3 stelle a seconda della "qualità" dei locali visitati e giudicati dai severissimi ispettori Michelin. In realtà, la stella viene assegnata all'Executive Chef del Ristorante, in quanto è lui ad elaborare il menù e a gestire le brigate per rendere il servizio all'altezza, infatti, una stella si può trasferire da un locale ad un altro attraverso, appunto, il passaggio dello Chef, come ai tempi fece il grande Marco Pierre White (The Devil in the kitchen) con il suo "The Restaurant". In Italia i ristoranti a 3 stelle sono 8 in totale dislocati sul centro-Nord e la provincia che conta il maggior numero di ristoranti stellati è proprio Napoli. Tra i ristoranti di maggior fama, da citare l'Osteria Francescana di Massimo Bottura, le Calandre dei fratelli Alajmo, il Reale di Niko Romito. Una stella Michelin non è per forza una "benedizione" per un ristorante che, per così dire, non è stato concepito per averne. E' necessaria una premessa, alcuni ristoranti in Italia e in Europa nascono e vengono concepiti esclusivamente per ottenere una o più stelle michelin, quindi dietro vi è un investimento in grado di sostenere tutte le spese che gravano su un ristorante "stellato", spese che servono per tenere alta l'asticella al di sotto della quale è tassativo NON scendere mai. Per quei locali che invece sono nati "senza troppe pretese" e che si sono guadagnati fama, blasone e nomea negli anni alle volte diventa complicato sostenere un certo tipo di costi e soprattutto di "stress professionali" derivanti dall'assegnazione di una stella. La Guida Michelin non è solo un dispensatore di giudizi attraverso piccoli fiori dorati a 6 petali (reale forma della stella michelin), ma una vera e propria Bibbia per ristoratori e commensali che passo passo accompagna in un viaggio nella cultura enogastronomica Europea e Mondiale, regalando perle e occasioni ad ambo i lati della medaglia in modo da creare il connubio perfetto tra voglia di mangiar bene e il mangiar bene


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