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C4H5N2O: Caffè


Dicesi caffè, la bevanda ottenuta dalla macinazione ed infusione dei semi di alcune specie di piccoli alberi appartenenti al genere: Coffea, della famiglia delle Rubiacee un particolare gruppo di angiosperme a cui appartengono oltre 600 specie. In origine i semi del caffè sono all'interno delle "Drupe", frutti di colore rossiccio in grappoli all'interno dei quali vi risiedono i semi, di colore giallo/verdastro, che si distinguono in 2 varietà principali: Coffea Arabica e Coffea Robusta, la cui miscela in fase di Torrefazione dona su scala industriale la polvere di Caffè che tutti i cittadini del mondo, o comunque la maggior parte di essi considera "sacra tradizione". Prima di arrivare nelle cucine di tutto il mondo, in particolare quelle italiane il caffè dall'albero attraversa diverse fasi di trasformazione: Raccolta, selezione, torrefazione, macinatura. La raccolta e la selezione sono processi meccanici che avvengono regolamentati da standard fissi, la torrefazione o tostatura è il punto nevralgico della filiera del caffè in quanto il chicco nella permanenza in forno intorno ai 200°C perde si il 20% del suo peso ma guadagna il suo aroma tradizionale e il suo tipico colore "A manto di monaco"-cit. La macinazione può avvenire e su scala industriale, e nelle piccole realtà a seconda della destinazione d'uso. Nel primo caso è facile che avvenga anche la porzionatura della miscela in misura di circa 7-10g. 7g è l'ideale per un prodotto equilibrato che presenti le caratteristiche ottimali dopo la fase di infusione.

Che sia la Moka, la vecchia macchinetta o le moderne macchine da caffè (da bar o a cialde), la vera bevanda deriva dal contatto della polvere di caffè con acqua a circa 90-100°C, contatto che dura per circa 6-8 secondi fino a che il colore del liquido non si presenta torbido e la corona lasciata ai bordi della tazzina è ben marcata ma non troppo. C4H5N2O: questa stringa non è altro che la formula molecolare della Caffeina, alcaloide ad azione stimolante presente in molti altri frutti e foglie simili a quelle della coffea. Questa molecola agisce sul sistema nervoso centrale, e avendo una struttura chimica abbastanza comune riesce ad entrare nei processi di sintetizzazione dell'adrenalina e di alcuni suoi precursori ed oltre a stimolarne la produzione la sua composizione permette di prolungarne gli effetti nel tempo(lasso di tempo di azione che oscilla tra i 45 e i 60 minuti). L'abuso di caffeina può innalzare la soglia di tolleranza così da inibirne gli effetti su soggetti "abituati". In quanto sostanza psicoattiva ha una DL(Dose Letale), la quale però, riportata in misura equivale a 80-100 tazzine di espresso su individuo adulto. Gli effetti del caffè quindi sono la salvezza di migliaia di persone, migliaia di universitari, ma il troppo abuso non è congeniale nè per la conseguente "mancanza" di sonno, nè per l'abitudine che poi infine si crea al piacere prima che all'effetto del Caffè. Il caffè, però, oltre a essere chimica o industria è poesia. Lo spazio e il tempo che divide il letto dalla cucina dopo il suono della sveglia. E' la pausa al termine di una giornata di lavoro, è la scusa per dire "Ti voglio bene" a un amico, è una tazzina a tenere compagnia quando si prepara un esame, quando si sbrigano pratiche o quando si scrive un articolo, il caffè è il migliore amico della sigaretta e l'ultimo della grande famiglia del pranzo domenicale.

"Il caffè è un inchiostro per scrivere di pensieri reconditi."

Ramon Gomez De la Serna


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