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Skins: “Se non gli va a genio…che si fottano!”


È da sempre che i ragazzi cercano di rispecchiarsi nelle serie TV, di trovare qualcosa che li trasporti, che gli faccia amare i personaggi.

La generazione degli anni 90’ è cresciuta dedicandosi a questo tipo di impresa, cercando la serie che le facesse battere il cuore. È inutile negare quanto i personaggi di Dawson’s Creek, oppure di The O.C, abbiano lasciato un’impronta profonda in tutti noi.

Ma c’è una serie tv che, probabilmente, avrebbe dovuto avere più successo e inondare le nostre vite: Skins.

La serie televisiva britannica (il cui termine indica le cartine utilizzate per chiudere gli spinelli) viene trasmessa per la prima volta nel gennaio 2007 in Inghilterra e in Italia esattamente un anno dopo.

Jamie Brittain (l’ideatore), appena uscito dal periodo adolescenziale, credeva che il mondo dei giovani dovesse essere descritto da chi aveva appena provato quelle emozioni sulla propria pelle.

“Quelli che dicono che non si può scappare dai problemi forse non hanno mai percorso abbastanza veloce.” –Skins.

La realtà cruda e veritiera dei ragazzi può essere constatata in prima persona quando vengono trattati argomenti tabù come il sesso e l’uso sfrenato di droghe. Le scene, ricche del tipico linguaggio gergale inglese, hanno suscitato così tanto scalpore da far ottenere al direttore fotografico di Skins, Nick Dance, la nomination ai BAFTA e agli RTS Awards. In particolare, la scena del tentato omicidio di una delle protagoniste, riflette l’utilizzo perfetto delle inquadrature, dell’uso delle luci e della nitidezza.

Dal punto di vista tecnico, l’intera serie è suddivisa in tre generazioni, ognuna delle quali è seguita per due stagioni durante gli ultimi due anni delle superiori; ogni episodio è incentrato sulle vicende, i sentimenti, i problemi di un personaggio in particolare.

Citiamo quelli della prima generazione, che a nostro parere risultano i più interessanti ed originali.

  • Tony: ragazzo popolare e sicuro di sé, ma che nasconde un animo estremamente fragile.

  • Michelle: giovane superficiale e impegnata nei suoi amori.

  • Anwar e Maxxie: due ragazzi gay.

  • Cassie: ragazza anoressica, fragile e apparentemente con la testa fra le nuvole.

  • Sid: il nerd della situazione, incapace di gestire i problemi che lo circondano.

  • Jal: la ragazza più matura della gang.

  • Chris: il ribelle continuamente strafatto.

Per una volta, gli attori hanno realmente l’età dei protagonisti che rappresentano e si mostrano capaci di incarnare completamente le caratteristiche tipiche di ognuno di loro.

Negli episodi si passa con una facilità assurda da situazioni divertenti e comiche a drammi paradossali, mantenendo così un ritmo dinamico al punto da far appassionare proprio tutti.

“Sai io…credevo in noi due. Quanto sono stato stupido. Niente funziona come noi speriamo. Nessuno sa aspettare e nemmeno sa amare come dovrebbe.” - Sid.

Skins è una delle pochissime serie Tv che tratta a 360 gradi il mondo adolescenziale. Nulla è tralasciato: disturbi della personalità, disordini alimentari, abuso di droghe, sessualità, gravidanza giovanile, morte, problemi economici e mentali.

Le vicende si svolgono nella cittadina inglese di Bristol, tra le case a schiera e i viali alberati. L’intero insieme di episodi non fa altro che mostrare come i protagonisti siano in grado di crescere nonostante i problemi creati dalla famiglia, dalla società e dalla scuola. Uno dei punti principali di Skins è il capovolgimento dei ruoli: i genitori (per esempio quelli di Cassie) non fanno altro che mostrarsi immaturi, spensierati e privi di responsabilità. Sarà compito dei loro figli crescere ed imparare a badare a se stessi anche se con qualche piccolo incidente di percorso. È una serie in cui l’amicizia supera ogni cosa, vige la regola del difendersi a vicenda nonostante le mille incomprensioni.

Purtroppo, la seconda e la terza generazione non hanno ricevuto lo stesso successo della prima, la quale, al contrario, è entrata nelle menti di tutti i giovani grazie ai sorrisi, ai pianti, alle cazzate e alle tenebre in agguato di Tony, Michelle, Anwar, Maxxie, Cassie, Sid, Jal e Chris.

“Detesto questa stupida società conformista e repressiva, e la sua stupida cultura che adora il conformismo. Ormai tutti non fanno altro che ascoltare la stessa musica di plastica ed avere lo stesso impiego di plastica e seguire la stessa moda di plastica. E’ deleterio. Cioè insomma, tu sei uno forte, perché ora hai la droga, ma ben pochi conoscono lo strenuo percorso che ti porta ad essa. Nessuno pensa col proprio cervello.” –skins


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