Il gioco è un valido strumento di apprendimento e attraverso un’attenta valutazione delle sue numerose e differenti forme, possiamo scegliere tra quelle più idonee allo svolgimento di un lavoro che miri al miglioramento delle capacità fisiche.
Ad esempio, con l’utilizzo di giochi motori, possiamo sviluppare le capacità coordinative, rendendo il movimento più fluido e armonico, in modo da eseguire gesti o azioni in maniera naturale e spontanea: ci troviamo, quindi, in presenza del movimento cosciente, propedeutico all’avviamento della pratica sportiva.
Lo sport quindi, rappresenta una forma di “gioco” attraverso cui un soggetto migliora le proprie capacità psico-fisiche, sia il proprio modo di esprimersi, di comunicare e di relazionarsi con gli altri, utilizzando in modo concreto le risorse di cui dispone. Tutto ciò contribuirà in maniera fondamentale alla costruzione e allo sviluppo della personalità dell’individuo.
A questo punto è di fondamentale importanza la funzione dell’educatore, il quale, attraverso un lavoro educativo e didattico che esamini e valuti con molta attenzione sia l’aspetto fisico che quello psichico degli allievi deve essere in grado di consigliarli ed indirizzarli durante il passaggio dalla fase del gioco spontaneo a quella del gioco sportivo. Pertanto occorre impostare inizialmente un metodo di lavoro che non sia tecnico, bensì finalizzato alla presa di coscienza del gesto essenziale ed utile alle specialità sportive. (Come ad esempio superare un ostacolo, lanciare un attrezzo, passare e ricevere la palla, ecc.)
È evidente che lo sport, a tutti i livelli, deve rappresentare un esempio di rispetto e di concretezza, basato su di un confronto leale, per cui l’individuo dovrà considerare l’avversario esclusivamente come un concorrente momentaneo, un compagno che come lui tenta di eseguire le stesse azioni, nel rispetto della competizione e delle regole stabilite.
L’avviamento allo sport, quindi, va considerato quale percorso educativo, in cui siano assenti atteggiamenti di eccessiva esaltazione e dove l’obiettivo non sia rappresentato dal raggiungimento del risultato a tutti i costi, ma da un corretto e leale confronto.
Una volta raggiunto questo scopo, successivamente si potrà anche esaminare, con estrema attenzione l’aspetto agonistico dello sport; che non significa solo confronto ma anche desiderio di competere.