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Perché quando mi alleno non ho più forze?


Qualsiasi sportivo può confermare il calo della prestazione durante l’allenamento, ma come mai accade questo fenomeno?

La resistenza è la capacità che permette all'organismo di sostenere uno sforzo prolungato nel tempo anche in condizioni di elevata fatica. È regolata da diversi fattori fisiologici, in particolare dalla funzionalità dei grandi sistemi respiratorio/cardio-circolatorio e dei processi metabolici. In base ai tempi e all’intensità di impegno, esistono varie forme di resistenza:

· Resistenza di breve durata, se l’impegno fisico non supera i 2 minuti;

· Resistenza di media durata, se l’impegno fisico è compreso tra i 2 e gli 8 minuti;

· Resistenza di lunga durata, se l’impegno fisico supera gli 8 minuti.

La resistenza, inoltre, può essere classificata in base al tipo di sforzo richiesto dall’organismo. Per cui avremo:

· Una resistenza aerobica, che rappresenta la capacità di sostenere un lavoro prolungato, come, ad esempio, la maratona, senza esaurire la propria quantità di energia. La resistenza aerobica dipende soprattutto dall’efficienza dei sistemi cardio-circolatorio e respiratorio ed, in particolare, dalla loro capacità di distribuire l’ossigeno ai muscoli, elemento indispensabile per produrre energia;

· Una resistenza aerobica Alattacida, che rappresenta la capacità di sostenere uno sforzo di elevata intensità (ad es. i 100 m. piani, lanci, salti) grazie all’apporto energetico già presente nel muscolo, l’ATP (Adenosintrifosfato) e la CP (Creatinfosfato);

· Una Resistenza Anaerobica Lattacida, che rappresenta la capacità di sostenere uno sforzo di intensità elevata, protratta nel tempo, che determina l’accumulo di un prodotto di scarto, l’acido lattico, di un determinato muscolo o distretto muscolare, responsabile dell’affaticamento (ad es. i 400 e gli 800 m. piani).

La resistenza è una capacità indispensabile in ogni attività sportiva e per questo motivo è necessaria allenarla in modo diverso a seconda dello sport praticato e all’età dello sportivo.

· A 3-5 anni, non si parla ancora di resistenza e di un suo sviluppo poiché la scarsa capacità di coordinazione motoria determina grosse dispersioni di energia e quindi l’insorgere prematuro della fatica.

· Dai 5 ai 7 anni, si ha un miglioramento della coordinazione motoria, per cui i movimenti risultano più economici e il soggetto riesce ad eseguire lavori di resistenza più lunghi.

· A 8-12 anni, c’è uno sviluppo costante della resistenza in quanto il sistema cardio-circolatorio si sviluppa notevolmente rispetto al peso corporeo.

· Dai 12 ai 14 anni, si evidenza una fase di stasi, in cui non si nota alcun significativo sviluppo della resistenza.

· Dai 14 ai 18 anni, c’è il massimo aumento della resistenza fino ad arrivare ad un aumento del 90% circa.

· Dopo i 18 anni, infine, si evidenzia un calo di prestazione se il soggetto non si allena periodicamente

Esistono diversi metodi per lo sviluppo della resistenza, tra i più famosi ritroviamo: metodo della durata; metodo Fartlek e metodo dell’interval-training.

· Il metodo della durata, è basato su esercitazioni di corsa continua ad una velocità relativamente lenta ed è utilizzato per produrre resistenza aerobica.

· Il metodo Fartlek (gioco della velocità), consiste nell’alternare brevi movimenti di corsa rapida a successivi movimenti di corsa lenta. Per questo tipo di lavoro può essere utilizzato un percorso vario fatto di salite e discese, valido anche dal punto di vista psicologico per stimolare l’attenzione.

· Il metodo dell’interval-training, è un tipo di allenamento cardio-circolatorio che utilizza periodi di forte impegno sul tempo o sulla distanza seguiti da periodi di recupero.


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