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Ghali: la stella indipendente più splendente d'Italia


Prima di analizzare nel dettaglio il nuovo album di Ghali, facciamo una breve biografia, visto che è la prima volta che BlogBusters tratta questo artista. Ghali nasce a Milano, in periferia, da genitori tunisini. Come più volte ha espresso nei suoi testi, il padre è stato molto assente dalla sua vita per motivi giudiziari (ma non solo), mentre la madre si è sempre occupata di lui e, in cambio, lui le ha promesso il successo. Quel successo che è arrivato di botto, ma è stato frutto di tanto tanto lavoro. Ecco un excursus della sua carriera, fino ad arrivare all'analisi del suo ultimo/primo disco.

 

GLI INIZI e TROUPE D'ELITE- Il giovane Ghali (il suo nome da rapper è il suo nome vero) sin da piccolo si è appassionato al rap, seguendo molti artisti che hanno fatto la storia e sfruttando le sue capacità linguistiche, che non si sono mai limitate all'italiano. Parla, infatti, perfettamente l'arabo e ciò sarà evidente nel suo singolo Wily Wily (Maggio 2016), in cui alternerà l'italiano all'arabo ed al francese. Ascolta molto sin da bambino Joe Cassano, dal cui slang prenderà molta ispirazione. Si immette nel panorama rap italiano col nome di Ghali Foh e fonda la crew Troupe D'Elite. Un gruppo di quattro ragazzi molto esuberanti, che, però, all'epoca non ottenne grande successo di critica. Ciononostante, i ragazzi collaborarono col l'etichetta (all'epoca di Guè) Tanta Roba con l'ep omonimo "Troupe D'Elite". Probabilmente, quei quattro avrebbero meritato più successo, specie considerando il sound e lo swag che, seppur acerbo, avrebbe anticipato quello di molti altri gruppi di ragazzi (un esempio può essere la Dark Polo Gang) che, oggigiorno, invece, godono di molto successo, seppur non di critica. La dimostrazione è che da quel gruppo è uscito un altro grande talento del rap italiano: Ernia (all'epoca si chiamava Er Nyah). I Troupe D'Elite si sono rivelati un gruppo, ad ogni modo, antesignano e, nonostante lo scarso successo di cui hanno goduto i membri, esso ha gettato le basi per il futuro successo di Ghali ed Ernia. In particolar modo, parliamo adesso del futuro di Ghali, una volta scioltosi il gruppo.

 

IL SUCCESSO - Dopo aver pubblicato nel 2013 un mixtape abbastanza anonimo dal titolo Leader (che però contiene alcuni featuring con ragazzi diventati poi famosi, fra cui Sfera Ebbasta), in gran parte prodotto da Charlie Charles, Ghali inizia il suo cammino (o come ama definirlo il suo "pellegrinaggio") verso il successo. È proprio da quest'ultimo che arriva quella spinta decisiva per il successo di Ghali e di tanti altri artisti che hanno portato l'avvento della Trap (sottogenere americano del rap) in Italia. Grazie alle produzioni di Charlie Charles (da cui sui social man mano si è diffusa la celebre citazione "Charlie non ne sbaglia una") Ghali riesce a imprimere al 100% il suo stile e ad affermarsi nella scena. Come anno significativo potremmo citare il 2015/2016, infatti, proprio in questo periodo escono alcuni dei suoi singoli più famosi e apprezzati dai fan: Sempre Me; Marijuana; Vai Tra; Dende. Da DENDE in poi (brano che rappresenta tutto lo stile allegro e al contempo ironico di Ghali, fatto da un testo all'apparenza superficiale e con tanti riferimenti alla cultura di massa anni 90' ed, in particolare, a Dragon Ball), si diffonde un vero e proprio fenomeno Ghali e la sua fanbase aumenta a dismisura, tanto da assicurargli dischi d'oro/platino e milioni di click sui suoi successivi pezzi (Wily Wily; Ninna Nanna; Pizza Kebab). Come detto, si crea un vero e proprio fenomeno di massa intorno alla sua figura e al suo marchio di fabbrica STO, intercalare che egli usa spesso nei suoi pezzi e che riesce a tramutare in business creando il famoso brand omonimo. Prima di parlare di STO, tuttavia, voglio allegarvi uno dei pezzi più diversi della sua discografia: COME MILANO, che già nel 2014 faceva intuire le sue potenzialità anche a livello di scrittura, oltre che di sound, caratterizzato dal massiccio, ma intelligente, utilizzo di autotune. Ovviamente, prod.Charlie Charles...

 

STO - Il marchio sto non è una parentesi della carriera di Ghali, bensì un'importante elemento della sua vita, che dimostra le capacità e l'innovazione che egli ha saputo dare alla musica, anche a livello di business. STO è un brand ormai famosissimo che include tre diversi settori: l'abbigliamento e la relativa vendita online con STO CLOTHING; il magazine STO MAGAZINE, che funge da giornale online con varie interviste ai rapper più affermati e che pubblica video molto interessanti sui vari rapper della scena mediante il canale youtube; ed ultimo, ma non ultimo, l'etichetta STO RECORDS, che è una sua vera e propria label, la quale da l'opportunità ai rapper più giovani e promettenti di farsi notare e che, soprattutto, costituisce l'essere indie fino alla fine di Ghali. L'elemento principale della carriera e della vita di Ghali è proprio quello di aver sempre creduto nei propri mezzi e di non essersi mai sottomesso a nessuna major, pur arrivando ad ottenere risultati clamorosi, considerando che quella di Ghali era, è e resterà musica Indie.

 

ALBUM - "Album non è un singolo". Chiarisce tutto così, Ghali, tramite i social, dinnanzi all'incredulità dei fan che, mista al curioso titolo dato al nuovo disco, aveva fatto credere che ALBUM fosse solo l'ennesimo nuovo singolo del (t)rapper. Nossignore, finalmente, il 26 Maggio 2017, i fan hanno potuto ascoltare il primo album da solista di Ghali. L'album è composto da 12 tracce, 9 delle quali inedite. L'intera produzione, come era prevedibile, è affidata a Charlie Charles, che forse è l'unico a cui veramente Ghali deve un grazie. Un grazie che, in effetti, è arrivato tramite questo video (che allego sotto) che annuncia l'album, ringraziando, fra l'altro, la mamma a cui egli deve molto e che ama immensamente (cosa che, fra l'altro, ripete molto spesso nei suoi pezzi).

Molto toccante questa "intro" dell'album che, però, alterna, come sempre, testi per metà superficiali e per metà molto profondi.

Bisogna analizzarli a fondo i pezzi di Ghali, ricchi di riferimenti allegri alla sua cultura personale, ma anche di critica in

alcuni punti alla società attuale ed anche in particolare individualisticamente al modo di fare egoista delle persone.

Escludendo i tre brani già usciti (fra cui Happy Days che allego a fine articolo), Album contiene 9 tracce fantastiche (tutte senza featuring) che non analizzerò nel dettaglio singolarmente, data la compattezza dell'album, il cui titolo rappresenta la sua filosofia. Infatti, il titolo album più che un richiamo musicale sembra avere un richiamo fotografico. I testi delle canzoni vanno mescolandosi tra loro, creando immagini, conservate con cura in quello che è un album...che sarebbe proprio il disco. Ghali, nonostante l'apparente superficialità, non lascia nulla al caso. I suoni dei pezzi sono molto vari tra loro e mi sento di dire che Ghali e Charlie hanno creato, con quest'album, un nuovo genere musicale, sempre a metà tra rap e pop. Non si tratta di mera trap, con tutto il rispetto per quest'ultima., né, ovviamente, di rap classico. Album è riproducibile su Spotify e, inutile dire, questo risulta essere un invito ad ascoltarlo. Sono tutte, potenzialmente, hit estive, ma tutte hanno anche un testo stupendo che è superato forse solo dalle impareggiabili produzioni di Charlie Charles e dai suoni perfetti della voce di Ghali, autotune o meno.

P.S. L'intenzione mia era di stilare una classifica dei 9 pezzi inediti dell'album, ma mi è risultato impossibile. Ogni pezzo è stupendo e si incastra perfettamente con l'altro...sembra essere un'unica grande canzone.

Miglior album della musica italiana degli ultimi anni? Probabile, sta a voi decidere la quantità degli anni...


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