Nell'attesa del NBA Finals 2017 tra Golden State e Cleveland, proponiamo i TOP & FLOP di questi playoff.
TOP:
1) Lebron James - Leader indiscusso dei Cavs. Primo in classifica come migliore marcatore dei Playoffs con 5.995 punti, superando sua maestà Michael Jordan. Le statistiche parlano chiaro: 32,5 punti ogni 40 min. Inchiniamoci tutti ai piedi del KING.
2) La coppia Durant – Curry. Entrambi hanno trascinato i Warriors in Finale alla caccia dell'anello. Ora spetterà loro la parte più difficile, vincere il titolo. Con San Antonio in gara-1 hanno messo a referto 74 punti (recuperando uno svantaggio di 25 punti). Hanno chiuso la serie a gara-4 con 65. Curry ha tirato da dietro l'arco con il 43,1%. Numeri da capogiro, occhio a quei due.
3) Ginobili - Forse sono stati i suoi ultimi playoffs. Ha iniziato tirando con percentuali molto basse. Ma con Houston ha cambiato marcia, portando gli Spurs in finale di Conference, soprattutto grazie ad una buona difesa e al grande cuore che ha messo in campo. Indimenticabile la stoppata in gara-5 a pochissimi secondi dalla fine nei confronti di Harden.
Sesto uomo IMMORTALE della storia.
4) Thomas-Olynyk. Isaiah, nonostante il lutto familiare, non ha mai abbandonato la squadra guidandola fino alla finale di Conference. Olynyk in gara-3 contro i Cavs ha sopperito all'assenza del suo compagno mettendo a segno 10 dei suoi 15 punti nel solo secondo tempo, mostrando la sua duttilità segnando in tutte le salse. Cuore e spregiudicatezza.
FLOP:
1) Harden - Ci si aspettava decisamente di più da un ragazzo così talentuoso. Contro gli Spurs nelle ultime due partite è praticamente scomparso, come se qualcuno gli avesse rubato i suoi "poteri", forse è stato Ginobili. Troppe pressioni? Per l'anello ripresentarsi l'anno prossimo. Croce e delizia.
2) DeRozan-Lowry. Dovevano compiere un'impresa per vincere contro Cavs, però non hanno strappato neanche una vittoria nella serie. I 5 punti di DeRozan in gara-2 sono veramente troppo pochi. Entrambi rimandati.
3) Oklahoma – Mantiene il ritmo avuto in stagione il solito Westbrook. Però le partite si vincono di squadra e con Houston nessuno avrebbe immaginato una serie così deludente da parte del gruppo. Date una squadra a quell’uomo.
4) Portland - Non basta l’anima ed il talento del solito Lillard. Giocare contro questa Golden State non è facile, ma si poteva strappare, almeno, una vittoria in casa. Bisognerà lavorare in palestra e sul mercato per recuperare il gap e mettere in condizione il roster di lottare per qualcosa d' importante. Occhi puntati su acquisti, cessioni e… DRAFT.