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Ultima giornata, ultima bandiera ammainata

L'ultima giornata di serie A vede coinvolte nei due anticipi del sabato delle formazioni che non hanno nulla da chiedere al campionato. Per la Juventus campione d'Italia avvio mortifero contro il Bologna, con i flesinei padroni di casa che passano in vantaggio con l'ex interista Taider al 52'. A rimettere le cose a posto ci pensa Paulo Dybala, che appare decisamente in palla per Cardiff, al minuto 70. Ma le gioie bianconere non sono finite, infatti, al novantesimo la vecchia signora festeggia il primo gol in serie A dell'Italo-Ivoriano Moise Kean(classe 2000, ndr), che regala a tempo scaduto l'ennesima vittoria ai bianconeri.

L'altro match del pomeriggio vede la passerella europea dell'Atalanta di Gasperini, che regala ai suoi tifosi il massimo risultato con il minimo sforzo: assist di Remo Freuler (stagione da incorniciare per lo svizzero) per il "Papu" Gomez, che controlla di sinistro e batte di destro. Uno a zero, Atalanta momentaneamente quarta forza del campionato. A fine gara grande commozione per due idoli dei tifosi che lasciano il calcio giocato, Cristiano Raimondi e Giulio Migliaccio.

Restando sul tema appendere gli scarpini al chiodo, tutto il movimento calcistico Italiano sta vivendo momenti di grande suspense, con un pilastro della nostra serie A che potrebbe dire stop. Qualsiasi sia la sua decisione, domani Francesco Totti giocherà la sua ultima gara con la Roma. Il capitano, che si è guadagnato il titolo di ottavo re di Roma a forza di prestazioni, numeri di classe finissima e attaccamento alla maglia, ha visto avvicendarsi nella sua avventura in giallorosso sei sindaci e tre papi, segnando pagine di storia che tutti gli appassionati di calcio hanno marchiate a fuoco nei ricordi. Basta nominare il cucchiaio all'europeo; il rigore decisivo per battere l'Australia e avviarsi alla conquista del mondiale tedesco; il pallonetto contro l'Inter a San Siro; o ancora il gol al volo di sinistro a Marassi, inconcepibile per un calciatore normale. Ma, nonostante Totti abbia incarnato innumerevoli aggettivi e definizioni, normalità non gli si addice proprio: non è normale nel calcio moderno rifiutare i milioni e la fama offerti dal Real Madrid o dallo United, per abbracciare una maglia difesa come se in ballo ci fosse la propria vita. Totti è questo, ma anche tantissimo altro. Ora tutti noi ci chiediamo cosa farà. Stati Uniti? Dubai? O magari la Cina? Qualcuno paventa anche un suo addio al calcio giocato, che a quarant'anni potrebbe anche starci. Ma il Pupone, come ha più volte dichiarato, sta bene fisicamente e si sente ancora un ragazzino. Ed allora non contano le 41 candeline da spegnere a settembre, la delusione nei confronti di Spalletti e della società, che in effetti non ha gestito al meglio la situazione e sembra non aver considerato minimamente l'amore incondizionato per il giallo e il rosso. Totti giocherà ancora, non in Italia, è impensabile...ma un giocatore del genere deve essere padrone del suo destino. In fondo, stiamo parlando di un Re, potrebbe mai comportarsi da servo?


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