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Perché (non) andare a vedere il nuovo Pirati dei Caraibi?


Ieri, 24 Maggio, alla prima in Italia, sono andato a vedere il nuovo film dei Pirati dei Caraibi (La vendetta di Salazar). Questa recensione, premetto, è scritta da un cinefilo non appassionato della saga e, anzi, probabilmente è la prima volta che vedo un film di quest'ultima. Questo, da un lato può essere utile ai fini di un giudizio sull'opera integra, considerata come film a sé stante e avulso da qualsiasi contesto precedente, dall'altro, certamente, non mi permette di fare paralleli tra i vari film che, invece, potrebbero risultare interessanti per i fan della storia.

Il film, in generale, non l'ho gradito, ma non posso negare che l'esperienza sensoriale in sé è stata tutto meno che spiacevole. Per cui, se siete interessati a scenografie superbe, colonne sonore spettrali, costumi sontuosi ed effetti speciali a bombardamento, non posso fare altro che consigliarvene la visione. D'altra parte, una fetta di lettori potrebbe dire: "Ma posso mai spendere 10 euro per vedere solo degli effetti speciali che poi, alla fine, non mi lasciano niente?" La risposta mia, ve lo dico, è no. Infatti, questo lungometraggio non lo consiglio. Però, è anche vero che andare al cinema è sempre il miglior modo per spendere i propri soldi e, se proprio avete intenzione di vederlo, non tiratevi indietro, magari troverete degli elementi positivi nell'opera. Io, del resto, di elementi positivi e di spunti interessanti ne ho trovati.

In particolare, oltre alla già accennata esperienza visiva, vi sono momenti del film in cui il lato della curiosità è, almeno leggermente, stuzzicato. Penso a un Jack Sparrow ridotto a ubriacone fallito, ma sempre con la sua baldanza onnipresente e a tratti invasiva. Non è sembrato affatto affannato, infatti, Johnny Depp, che ha saputo dimostrare ancora un volta di essere assai portato per questi ruoli assai eccentrici, grotteschi e sopra le righe. Un pirata sui generis che, alla fin fine, resta elemento portante di questa saga (un po' come lo è Toretto per Fast and Furious). Tuttavia, nonostante una sceneggiatura abbastanza trascendentale e nonostante i personaggi "eroi per caso" random tipici Disney, alcune situazioni (che siano caratterizzate da strani personaggi "dark" o luoghi oscuri e affascinanti) cercano di distaccarsi dalla mera icona del protagonista, che, però, riprende sempre la centralità della scena e dimostra ancora come la saga abbia poca vita al di fuori di questo personaggio.

Devo dire che in sala qualche sbadiglio l'ho dato ed il (de)merito maggiore è di Jeff Nathanson, autore di una sceneggiatura talmente banale nei personaggi e nei dialoghi, da far venir voglia di dormire. Meglio, a questo punto, stare ad ascoltare i suoni del film e la colonna sonora, piuttosto che sentire frasi stupide o battute prive di tempra, anche se ben gestite nei tempi comici. Altro complice del sonno è una durata forse eccessiva, per una pellicola di cui si prevede il finale non appena dopo 20 minuti di girato. In particolare, ho notato che l'opera ha iniziato a decollare dopo oltre un'ora. Nonostante banche che corrono, pirati (non) morti di spudorata ispirazione jacksoniana con annesse navi fantasma, l'opera risulta abbastanza monotona. Una volta avviatosi, il film vive anche di bei momenti e l'avventura diventa anche piuttosto avvincente, merito di alcune scene d'azione (caratterizzate da computer grafica non eccessivamente invasiva) ben fatte.

Il voto è, comunque, un 5.

P.S. Johnny Depp e Orlando Bloom saranno anche due fighi, ma la britannica Kaya Scodelario lo è certamente di più.


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