Alcune domande non sono poi così retoriche come sembra e le risposte sono sempre varie e diverse fra loro.
Quel che è certo è che la scelta del comune di Casavatore ha fatto discutere, ma, nonostante la protesta popolare, la decisione è stata presa: quest’anno non si terrà la tradizionale ballata dei gigli. Una vera e propria tristezza è calata sul paese, che aspetta tutto l’anno per quel giorno/notte di Luglio per festeggiare e divertirsi. In realtà, una frangia del paese non è poi così sconvolta dalla notizia, anzi…non di rado si sono verificati eventi spiacevoli durante questo periodo (rapine in zone meno affollate, malori per i “giglisti” etc) e, soprattutto, molte voci da anni hanno sostenuto che dietro tutti i comitati della festa ci fosse la mano della camorra. In effetti, non si può negare che nel periodo festivo molti ricavi in nero aumentino a dismisura (parcheggiatori abusivi, venditori ambulanti etc.) e questo, si sa, è oro che cola per le associazioni a delinquere. Non viene difficile, sotto quest’ottica, immaginare la camorra come sponsor di questa festa.
Un altro fatto è questo: in molti hanno criticato la poca efficienza del comune, che è sotto commissariamento per infiltrazione camorristica. Il nuovo commissario avrebbe riattuato delle regole più ferree per quanto riguarda la festa e questo avrebbe portato alla protesta dei comitati. Alcuni non avrebbero accettato la sostituzione delle precedenti regole morbide (che erano state decise durante il periodo dell’amministrazione del sindaco Lorenza Orefice, attualmente indagato per infiltrazione camorristica) con le nuove (che prevedevano, fra le alte cose, orari diversi per la festa). La delibera ufficiale parla di “gravi inadempienze”, ma, detto ciò, una delle domande è: se così fosse, non solo per quest’anno, ma anche per gli scorsi; quanta responsabilità c’è stata in passato da parte del comune? I recenti scandali stanno dimostrando come molti “politicanti” abbiano approfittato della loro posizione politica per ottenere vantaggi personali, anche sfruttando fenomeni camorristici che nel paese, purtroppo, sono diffusissimi. Resta una festa storica per il paese, ultracentenaria, la cui tradizione è trasmessa di padre in figlio. Non sono stati annullati, sotto questo punto di vista, i festeggiamenti religiosi per San Giovanni (santo patrono del paese). Purtroppo, quando subentrano altri fattori, le scelte politiche devono essere ponderate e, anzi, potremmo dire che, almeno per una volta, si è fatta giustizia. Potremmo dirlo? Sta ad ognuno avere la sua idea. Casavatore, tuttavia, non è solo “la festa dei gigli” (tradizione, fra l’altro, altrettanto sentita in paesi come Barra, Nola, Brusciano e Crispano…), ci sono tanti eventi meno sponsorizzati a cui vale la pena assistere, che siano di svago, ma, anche e soprattutto, di cultura…la cui esigenza si fa sentire sempre di più nei piccoli paesini dell’area nord di Napoli che vivono realtà non proprio idilliache.